Seconda indagine sulla qualità della vita degli anziani in regione


Il benessere della popolazione anziana diviene sempre più significativo ed investe una pluralità di dimensioni, dagli aspetti sociali a quelli economici, dalla cultura del territorio, alla psicologia delle persone, dagli aspetti sanitari a quelli familiari e comunitari, e quindi esige risposte non di sola assistenza e sanitarie ma anche di promozione del capitale umano e sociale, di ricostruzione della coesione sociale, nella consapevolezza che fra le persone anziane, si celano risorse, capacità, talento e grande potenziale: un grande capitale umano per sé, per le proprie famiglie, per la comunità in genere.

Questa seconda indagine ha mantenuto gran parte degli indicatori delle indagini passate, ma aggiungendone di nuovi, come la capacità o meno di far fronte a spese impreviste con risorse proprie, per valutare la vulnerabilità finanziaria; sull’uso e frequenza di internet, la presenza o meno di una rete di aiuto informale, di figli e parenti, l’esistenza di una rete amicale, a cui poter ricorrere in caso di bisogno, o reti di vicinato a cui potersi rivolgere in caso di necessità, la percezione di sicurezza, la preoccupazione o meno per il futuro.

Il quadro che ne scaturisce è indubbiamente caratterizzato da componenti che generano una certa preoccupazione, influenzato dalle variabili socio-demografiche che abbiamo indagato. E’ chiaro che l’anziano non è una categoria omogenea, ci sono i “giovani anziani”, quelli che all’avvento di Internet avevano quarant’anni e hanno vissuto in prima persona l’evolversi della tecnologia e ci sono i “grandi anziani” con i loro bisogni specifici sanitari e sociali. Ci sono differenze anche economiche, e spesso di non poca entità. Ci sono forti differenze culturali, di reti parentali e amicali, di stato di salute e di autosufficienza.

Ma i punti chiave emersi dalla ricerca sono senz’altro : - Un generale impoverimento degli anziani e in special modo delle donne anziane - La parcellizzazione della struttura familiare - Il peso fortissimo delle tecnologie digitali, dalle quali è esclusa ancora una fetta consistente di popolazione anziana e tra essa soprattutto le donne. - Una insicurezza e preoccupazione per il futuro non solo per se stessi, ma soprattutto per I giovani

Emerge dalla ricerca l’importanza del tessuto comunitario e familiare che risponde ancora bene alle sfide poste dai cambiamenti in corso, e il ruolo economico degli anziani le cui pensioni, in molti casi, sono sostegno indispensabile a garantire la sussistenza delle famiglie di figli e parenti. Siamo comunque obbligati a riflettere sull’intera società, sui cambiamenti culturali necessari e sugli strumenti che essa è in grado di mettere in campo per affrontare i bisogni delle persone anziane, il che pone sfide molto forti nell’organizzazione dei servizi dove continuamente cambiano i flussi e le caratteristiche degli utenti, ma dove cambiano anche i bisogni stessi e le loro modalità di definizione (dalla lettura del fabbisogno alla costruzione delle risposte integrate) e con questi le strutture organizzative pensate per affrontarli.

Il report della ricerca, le tabelle e i grafici esplicativi.


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