Giovani e anziani di fronte alla crisi


L'Associazione per i Diritti degli Anziani Emilia Romagna (ADA), in collaborazione con il sindacato pensionati regionale della UIL, ha organizzato una indagine per conoscere e valutare gli impatti che la crisi ha sui giovani, ma anche sugli anziani.

Le due generazioni, che non possono essere assolutamente identificate come categorie, hanno, comunque, reazioni, bisogni, capacità di adattamento completamente diverse. E quindi reazioni diverse di fronte alla crisi economica che ha investito, ed investe tutt'ora, il nostro paese.

Di fronte al peggioramento delle condizioni sociali ed economiche, dovuto al calo del reddito delle famiglie, all’aumento della povertà assoluta e relativa, di fronte ad un livello di disoccupazione preoccupante, in particolar modo di quella giovanile e femminile, alla destrutturazione del sistema di welfare, come si è adattata la maggior parte delle famiglie? Quali strategie di consumo selettivo e di risparmio, attuano per difendersi da questa crisi? E i giovani come vivono la crisi ?

Per uscire dall’anonimato dei numeri ci siamo posti l’obiettivo di parlare con i giovani per capire, avendo davanti a noi persone reali, come stavano vivendo questa loro fase della vita. Per questo si è ritenuto fondamentale riuscire a “motivare” e coinvolgere i ragazzi.

Hanno partecipato al progetto: la Scuola Media dell'Istituto Comprensivo Cardinale Agostino Casaroli di Castel S. Giovanni (PC); la Scuola Media dell'Istituto Comprensivo di Marzabotto (BO) l'Istituto Professionale Alberghiero Pellegrino Artusi e il Liceo Sico-Psico-pedagogico e delle Scienze Sociale Valfredo Carducci di Forlimpopoli (FC); Istituto Tecnico Gaetano Salvemini Casalecchio di Reno (BO). Senza l'adesione partecipata e convinta del corpo insegnamte questa ricerca non avrebbe mai potuto essere compiuta.

I dati raccolti e le storie raccontate, ci hanno fatto conoscere sia la fragilità presente nella popolazione giovanile che l’entusiasmo e la voglia di reagire, il disagio attuale negli anziani ma anche la dignità, l’ottimismo e la solidarietà, ci hanno insegnato anche “l’essenzialità”, quella cultura della sobrietà che riguarda i nostri stili di vita, i nostri orizzonti valoriali che è antitetica alla cultura dello spreco, sono storie universali che insegnano a non arrendersi mai e ad accettare i chiari e gli scuri della vita. Queste esperienze possono rappresentare utili e preziosi segnapassi che ci indicano la strada su cui sarà opportuno nei prossimi anni incamminarsi. Di seguito il rapporto di ricerca e gli strumenti che hanno consentito la rilevazione dei dati.


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